Oggi va molto di moda la rete neurale, da cui il termine deep learning. Ho sentito da qualche parte che esistono persino programmi di scacchi basati sul deep learning delle posizioni, anziché min-max. Credo che il fascino delle reti neurali sia la possibilità di masticare big data senza bisogno di capire in anticipo quale sia la struttura e quali siano le regole. Per contro, non è poi possibile giustificare il risultato con spiegazioni razionali —empirismo in, empirismo out.
Affiancato al corso di IA, secondo me, ci starebbe bene un corso scientifico-giuridico sul significato di open data quando il contesto si sposta dal software o dalla scienza ai dati commerciali e personali su larga scala. In mezzo ci stanno i dati pubblici, come data.gov.uk.