Come si scrive un whitepaper? Oggi?
Come sapete non sono molto soddisfatto della tecnica che abbiamo scelto per il whitepaper. Sono convinto che, soprattutto in ambiti controversi e complessi come l’AI, servano strumenti e metodologie che riescano a ospitare maggior complessità, che ottengano un maggior grado di information extractability, invece di information burial, e che siano in grado di ospitare un numero maggiore e inclusivo di voci.
Per questo ho proposto di realizzare un osservatorio, continuo, inclusivo, che ospiti la possibilità di osservare e comprendere il dibattito da miriadi di punti di vista, usando i social network, le news e proprio applicando l’AI per trarne senso, rappresentazioni e insights.
Oggi mi sento di consigliare anche un altro elemento, dedicato al whitepaper.
Che secondo me dovrebbe essere un oggetto simile a quanto esposto a QUESTO LINK.
Anche solo prendendo spunto da quanto esposto, e non pretendendo di fare tutto adesso, andremmo verso una soluzione migliore, più interessante, e maggiormente capace di ospitare la vera essenza delle scienze e del dibattito sociale e politico: una continua conversazione con collegamenti, opposizioni, conflitti, ricomposizioni, ospitata in una complessa rete.
Oltretutto sarebbe anche una indicazione eccezionale, da rielaborare tutti insieme, su come costruire dei sistemi della conoscenza su questi modelli, proprio usando l’AI. L’Italia potrebbe diventare un innovatore eccezionale se, ad esempio, si sostenesse una ricerca scientifica pubblicata in questo modo, addirittura fondandoci un differente concetto di università.
Entro Dicembre? Forse no 
Ma già possiamo piantare dei semi.