Grazie Giuseppe per la segnalazione.
non mi piace il titolo che riporta ai “robot” facendo fare una associazione mentale alla meccatronica ed all’hardware. In Italia siamo credo affezionati a questo ambito (la robotica considerata come AI applicata), che io però non considero però quello più “urgente” dal punto di vista tecnologico e sociologico. L’urgenza è invece nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sul web. E’ il problema delle attività umane “intellettuali” che possono essere automatizzate da sistemi software “intelligenti”.
Non sono poi tanto d’accordo sulla presunta “esponzialità” dei sistemi AI; mi pare diffondere la retorica del transumanesimo. Mai mi ha convinto. Mi riferisco a questo passaggio ad esempio:
Un sistema intelligente, con componenti hardware e software, non solo fa surfing sugli sviluppi della tecnologia, che sono largamente di tipo esponenziale, ma autoapprende, se immerso in un problema specifico che produce dati. Quindi ha anche una sua evoluzione in termini di efficienza (mentre sull’efficacia ci sono ancora molti step da percorrere) che tende a essere molto più veloce rispetto agli esseri umani.
I costi (per unità di prodotto) dei sistemi artificiali crollano in modo esponenziale. Mentre quelli che vedono un essere umano senza supporti artificiali sono di solito piatti, a volte in crescita, nel migliore dei casi (soprattutto lungo la curva di apprendimento) lievemente in calo. Ma sempre incomparabilmente lenti rispetto ai sistemi artificiali.
Invece sono molto d’accordo con questo commento fatto su twitter:
Articolo condivisibile, alla fine avrei inserito il linguaggio…
nelle sue varie sfaccettature, dato il degrado culturale odierno, necessitiamo di una ripresa dello studio della lingua, il linguaggio infine che ci servirà per comunicare anche con le macchine.
fonte:
di Luca Foresti, è d’altronde interessante anche questo articolo: