grazie Valeria, sì, in particolare i sistemi conversazioni ad interfaccia vocale sono una rivoluzione in termini di accessibilità, come forse non si era visto dall’avvento del web.
Esempi di impatto sociale:
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In questi giorni Amazon ha rilasciato “Echo Connect”, un dispositivo che permette di fare chiamate da telefono fisso, senza dover digitare nessun tasto; pensa alle persone anziane e con disabilità (motoria, visiva, etc.) che potranno chiamare la propria figlia/figlio dicendo:
“Alexa, chiama Giorgio”
oppure
“Alexa, di al dottore che ho la febbre molto alta: può chiamarmi?”
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Un altro use case a me caro è quello dell’automotive: se davvero in Italia il telefono mobile diventasse un comportamento odiato da tutti ed al posto di leggere whatsapp, avessimo un assistente vocale con cui comunicare, informarci, ascoltare podcast… quanti morti all’anno avremmo risparmiato?
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Un terzo settore è a me il più caro ed è quello dell’education: i chatbot possono avere un ruolo chiave nell’educazione (scolastica) e civica. Sia a livello della linguistica clinica che via via nell’istruzione superiore. C’è un mondo di lavoro!
Si tratta di un nuovo paradigma di interazione tra umani.
La mia speranza, è come dici, che ci sia un dibattito anche su questo forum e nella task force, affinché si lavori per fornire questo tipo di servizi ai cittadini, e lo stato Italiano dovrebbe avviare/sponsorizzare/controllare tali progetti, non restando a ruota dei modelli tecnologici e business dei big player.
In ogni caso, io sono a disposizione per una conversazione sulla conversazione 
in this new era, conversation is currency ~ Nandini Stocker