Il report di 76 pagine, di cui 20 di bibliografia, è approfondito e dettagliato. Menziona sicurezza e salute come le principali aree di applicazione, ma si permette qualche interessante divagazione sulla struttura politica, osservando che l’interfaccia tra i cittadini e il governo —una votazione o referendum ogni qualche anno— è del tutto anacronistica rispetto all’IA.
Il report esamina il rischio che la PA resti indietro rispetto al privato, considerando esempi come Uber ed il contratto tra Google DeepMind e il Royal Free Hospital (UK). La logistica, il sociale, ma anche le opportunità di business sono settori in cui un’IA implementata dalla PA potrebbe risultare utile. Certo, tutti noi confidiamo nella riservatezza e nella correttezza della PA quando consegniamo i nostri dati allo Stato…