A me sembra che qua siamo sopratutto softwaristi. Per definire delle politiche per promuovere lo sviluppo servono dei giuslavoristi, degli economisti, e forse anche dei sindacalisti e (oddio) dei politici. Questa gente, però, non ha molta esperienza di sviluppo software in generale e di IA in particolare. Come si supera questo impasse? Sì, abbiamo un libro bianco; e poi?
Un metodo per definire quelle politiche potrebbe essere che i softwaristi scrivano dei requisiti che sembrano adatti per favorire lo sviluppo del software, i giuslavoristi trovino come esprimere delle norme che regolino il lavoro in modo congruo coi requisiti, gli economisti definiscano le risorse e i tempi per attuare quelle norme, i sindacalisti verifichino…, eccetera. Sbaglio?
Cooperazione invece che competizione, inteso come requisito di un ambiente di lavoro, non è fuori contesto perché caratterizza il tipo di azienda. Non essere assunto da un capo che ti dice cosa fare, ma scegliere cosa fare in base ai “capi” presenti sul mercato è un altro requisito. La defiscalizzazione non la vedo come un requisito. A me, per quel che ne capisco, sembra anche una buona idea, ma non stai rubando il lavoro agli economisti? Se il requisito fosse solo una forte facilitazione economica per nuovi progetti, espressi da una nuova startup, potrebbe bastare la Smart&Start, che però non è specifica per l’IA, e ha un limite di tempo anziché di utile.