Se parliamo di massificazione, non possiamo ignorare gli zombie. Resi possibili da software difettoso, per esempio questo, non solo possono mettere a nudo i dati del malcapitato —a vantaggio sia dei cattivi sia dei buoni— ma possono arruolare a sua insaputa il suo device in una netbot capace di coordinare attacchi distribuiti contro chichessia.
In entrambi i casi, profilazione e arruolamento, la conoscenza e l’addestramento necessari per comprendere, prevenire, e dirigere gli effetti della tecnologia vanno parecchio al di là della capacità dell’utente medio. Ma è credibile che la soggettività possa essere tutelata da un’apposita autorità istituzionale, per delega? Mi sembra una contraddizione in termini. Io continuo a credere che un piano nazionale di addestramento informatico (un po’ meglio di “come usare MS Office”) potrebbe migliorare la situazione…