E’ arrivata l’ora di costruire una knowledge factory per l’IA, prima che sia troppo tardi.
Avrò bisogno dell’aiuto dell’Agid, dell’Associazione AIxIA, dei quattrini del Tesoro e del MISE, di alcune autorizzazioni del ministero dell’Istruzione e del CNR, di un po’ di commesse finanziate dalla Cassa Depositi e Prestiti, dal Tesoro, dalla Difesa, Sanità, infrastrutture e trasporti e dalla RAI.
Una knowledge factory per fare che ? Costruire un Patrimonio di Capitale Intellettuale, incardinato in alcune startup capofila nei principali settori.
Come partire?
Una enorme operazione di Knowledge Retention su tutti i vecchi pionieri che stanno lasciando il settore, costruendo con le loro interviste di uscita, con le loro conoscenze esplicite,i loro algoritmi,le loro euristiche… una knowledge base che varrà molto più di qualsiasi conto in banca nel prossimo futuro.
Infatti le conoscenze sono le nuove materie prime, su cui investire .
Non mi sembra d’altronde di intravedere nell’attuale panorama di incubatori né audacia ,né risultati di levatura internazionale, nè killer app. Allora è tempo di aiutare i giovani a pensare in grande aprendo una bottega (knowledge factory) dove lavorare col modello kohai-sempai. e dare vita a progetti con i 3 ingredienti di base : ETOS,PATOS,LOGOS.
Cari colleghi: mettiamoci al lavoro; la strada da recuperare è lunga!